lunedì 26 settembre 2016
Cosa mi ha lasciato l'estate passata

Ormai siamo in autunno (o almeno dovremmo..) e tiro le somme dell'estate passata..iniziata nel modo più sbagliato e portata avanti fino ad inizio agosto..tra pianti, indecisioni e notti insonni...con il cuore gonfio di sensazioni sbagliate per la brutta piega che stava prendendo la mia vita..e nonostante tutto non riuscivo a trovare il modo giusto per uscirne...è stato il periodo più brutto della mia vita...stava per crollarmi il mondo addosso,ma poi come per miracolo nel giro di un paio d'ore di un giovedì pomeriggio , tutto si è risolto come se fosse esplosa semplicemente una bolla di sapone...
E alla fine ho passato un bellissimo agosto insieme alla mia famiglia...una vacanza fatta di sole, mare, buone letture, favolose cene e tanto relax...mi sono ripresa la mia vita e il gusto delle cose semplici e quotidiane che mi riempiono la vita..le cose che avevo date per scontate e abitudinarie...invece sono proprio quelle che mi fanno sentire serena e che mi fanno addormentare tranquilla accanto ai miei cari...perché sono poi loro che ci sono sempre stati per i miei problemi, le mie paure e le mie insicurezze...senza giudicare ma tendendomi sempre la mano.....e anche dover sgobbare e faticare per la casa,gli animali ,i figli e tutto ciò che rende speciale la mia famiglia è un piacere.
lunedì 19 settembre 2016
Esperienze di vita
Quattro anni fa per mia sfortuna (oggi posso dirlo con certezza), in un pomeriggio annoiato, conobbi una persona...un essere che lentamente e con furbizia mi ha portato in una spirale di inganni, menzogne e manipolazioni che mi hanno trascinata a fondo..convinta che fosse una persona profonda mi ha raggirata per tantissimo tempo, giocando sull'affetto che sapeva che nutrivo per lui.
Ad un passo dal baratro, ovvero il fare la scelta più sbagliata, ho avuto l'occasione di passare parecchio tempo con il mio aguzzino e poter osservarlo meglio...ed ecco che è venuta fuori la sua vera essenza..tutti i sospetti che avevo sulle falsità che raccontava si sono materializzati ai miei occhi...è andata anche ben oltre la mia immaginazione..la verità sulla sua persona è stata deludente e agghiacciante..ho idealizzato una persona per anni mandando quasi a monte la mia vita..mi sono quasi annullata nei miei interessi per focalizzare la mia attenzione su un qualcuno ahimè inesistente..un qualcuno che è stato la creazione della mia mente..un soggetto così banale, insignificante e superficiale, che per avere le attenzioni di una DONNA, ha dovuto mascherarsi della bellezza che non ha mai avuto nel suo spirito..fingersi un leone essendo un verme..
Sapevo in cuor mio che l'estate ormai passata sarebbe stata importante per decidere il mio futuro...e mi sono salvata..il mio vissero felici e contenti è stato inaspettato rispetto a come si stava delineando mia la storia.
Nuovi punti di vista,prospettive inedite, vecchie strade parallele che si incrociano in nuovi sentieri..si buttano via i pesi e le zavorre per fare spazio a cose positive..la sorpresa è scoprire che le cose positive le avevi già!!
Buchi, rammendi e toppe (darning a hole and patches)
Chi ha figli e di conseguenza una miriade di pantaloni bucati, alzi la mano!!
Alcuni sono praticamente nuovi e buttarli fa pena...hanno solo quel buco sulle ginocchia..e allora ecco il modo per non dover gettarli e comprarne continuamente nuovi..
Ecco alcune simpatiche idee per rattoppare
1-porre, indipendentemente dal tipo di capo da rammendare, sotto al “buco” un supporto, di dimensione diversa a seconda del rammendo da eseguire, ad esempio un classico uovo di legno, per il calzino o una teletta adesiva, per i capi più grossi;
2-ricoprire quindi il “buco”, dapprima eseguendo dei punti lunghi verticali, procedendo poi, con alcuni fili di base a qualche millimetro di distanza dal “buco” stesso;
3-completare infine il rammendo, fermando il filo, prendendo alcuni fili del tessuto e passando l’ago sopra e sotto i fili di trama.
Giochi di tutti i tempi
Mai fatto una sfida a Regina Reginella? Un giocatore (la “regina”) si posiziona nel punto più distante, circa 15 o 20 metri, il resto della banda all'estremità opposta. A turno si chiedeva: “Regina reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, così grande e così bello?” “Tre da canguro e due da formica”. E via di balzi più lunghi possibili e di piccoli passi con un piede davanti all'altro. Chi sbagliava numero o faceva male il passo, a insindacabile giudizio della regina, tornava indietro. Vinceva chi arrivava per primo, diventando a sua volta la nuova regina. Si può far durare il gioco quanto si vuol e far vincere chi si preferice, assegnando ad esempio a uno dei passi “da elefante” e all'altro “da gambero”, all'indietro.
Il “gioco della settimana”, detto anche “della campana”oppure "mondo"" Con un gessetto si disegnano per terra delle caselle , con i relativi numeri. Chi gioca si pone all’inizio della “campana”, secondo una modalità prestabilita (di fronte, di fianco, di schiena, piegato sulle gambe, ecc.) e lancia un sasso piatto cercando di centrare l’area di una delle figure geometriche. Saltellando lungo la “campana” (ad esempio su un solo piede nei cerchi e alternandolo con l’altro piede nei rettangoli), cerca di recuperare il sasso rimanendo sempre su un solo piede. Torna poi al punto di partenza con le stesse modalità con cui ha percorso la “campana”.
Reinizia il percorso dopo aver rilanciato il sasso.
Lascia il gioco quando:
- lancia il sasso fuori dal perimetro delle caselle;
- lancia il sasso in un’area dove era già caduto in precedenza;
- esegue più di un saltello tra una casella e l’altra;
- con un piede tocca la linea perimetrale di una casella;
- durante la raccolta del sasso tocca il suolo con ambedue i piedi.
Quando tornerà il proprio turno reinizierà dal punto in cui si era stato commesso l’errore.
Possono essere scelte diverse modalità di percorrenza della “campana” anche in relazione alle varie caselle:
- su un solo piede;
- a piedi pari;
- a gambe divaricate (ad esempio sulla linea che separa due rettangoli);
- eseguendo vari movimenti prestabiliti come piegamenti, giro completo su un solo piede, ecc.
Si può prevedere anche una casella di “riposo” (cielo) dove sostare quando si è stanchi o stabilirne una da evitare (fuoco).
E vogliamo parlare di “Uno due tre...stella!”? Chiamato anche “L'orologio di Milano fa tic tac!” Un bambino si mette di spalle, con il viso appoggiato contro un muro; tutti gli altri, ad una certa distanza, su una riga immaginaria. Quello di spalle, aspettato qualche secondo, inizia la filastrocca con la velocità che preferisce, per poi girarsi di scatto. Cercando di avvicinarsi al muro il più rapidamente possibile, chi viene pescato ancora in movimento e non ha trovato una posizione di equilibrio (spesso nelle posizioni più assurde, per aumentare il divertimento!) viene rimandato indietro. Dopo due volte si è fuori. Chi tocca il muro prima degli altri gridando "stellone" è il nuovo conduttore. Bisogna stare immobili fino al momento della ripresa del gioco, che può durare alcuni minuti; una variante prevede che chi “sta sotto” può cercare di far ridere le “statue”, senza toccarle, con boccacce, battute o altro. Chi “crolla” e inizia a ridere è ovviamente eliminato.
L’elastico! Tenuto dai due bambini, ma se mancava un bambino non era un problema perchè c’erano le sedie che aiutavano o qualsiasi altra cosa, e dentro a cui un terzo bimbo (ma anche in due) doveva saltare, con passi sempre più complicati e difficoltà crescente determinata dal progressivo alzarsi dell’elastico. Si poteva scegliere con salto a piedi uniti, con rimbalzo, senza rimbalzo..Lo scopo del gioco è riuscire a calpestare l’elastico fino alla fine, pena il passare il turno e iniziare daccapo. La canzoncina recitava più o meno così entro pesto, entro pesto, entro allargo stringo ed esco”, oppure “mela, arancia, lima, limone, fragola lampone, zucchero, caffè
Due persone a reggere l'elastico a 2 m di distanza circa.
Le altezze sono: caviglie, ginocchia, fianchi, vita, spalle, mani in alto (e caccia la grana).
Il salto era a gamba in avanti (all'italiana) o all'indietro (alla francese).
Posizione di partenza con l'elastico da saltare alla propria destra.
Sequenza:
Salto piede destro dentro
Salto piede sinistro dentro
Salto piedi fuori piede sx a sx e piede dx a dx
Giravolta di 180 ° chiudendo i piedi e pinzando l'elastico tra le caviglie
Salto per liberare l'elatico e rientrare all'interno senza pestarlo.
Salto a piè pari fuori dall'elastico.
oppure
Sequenza con partenza laterale, a piedi pari (PP):
PP dentro l’elastico;
i due piedi esterni all’elastico, ritorno PP dentro l’elastico;
piede destro (DX) fuori e piede sinistro (SX) dentro, ritorno PP;
piede SX fuori e piede DX dentro, ritorno PP;
i due piedi sopra l’elastico, ritorno PP;
dall’interno, saltellare divaricando l’elastico, ritorno PP;
all’esterno dell’elastico divaricando le gambe;
sempre dall’esterno, saltello e avvicinare i lati dell’elastico;
PP dentro l’elastico;
piedi pari fuori dall’elastico.
Da ripetere così da caviglie fino alle spalle, per le mani invece si girava su se stessi agganciando l'elastico con le braccia ad ogni giro.
Errori: pestare l'elastico, sbagliare la sequenza.
Strega comanda colore! Si nomina una strega. Che deve scegliere un colore al grido di “strega comanda color…. ROSSOO!”. Tutti i bimbi devono correre a cercare il coloro nominato dalla strega e toccarlo. Perde chi non riesce a trovarlo e viene ‘toccato’ dalla strega.
Scelta la cosiddetta “tana”, che poteva essere un albero, un muretto, un angolino si provvedeva a designare chi doveva “fare la conta”. Doveva poi contare ad occhi chiusi fino ad un numero concordato tutti insieme (10, 20, 40, o anche di più) mentre gli altri partecipanti al gioco dovevano nascondersi. Una volta concluso di contare poteva iniziare a cercare i compagni di gioco. Avvistatone uno doveva correre fulmineamente verso la “tana” insieme al giocatore appena scoperto. Il primo dei due che raggiungeva la “tana” doveva toccarla e gridare “TANA!”. Poi doveva cercare gli altri e se per caso qualcuno gridava “tana libera tutti”, doveva ricominciare sempre lo stesso giocatore designato prima con la conta.
I quattro cantoni
Occorrente: tanti amici (minimo 5). Per questo motivo è un gioco che si presta bene alle feste all’aperto.
Si creano nel campo da gioco i 4 angoli che rappresentano i cantoni. Poi si sorteggia il giocatore che sta fuori mentre gli altri 4 occupano i cantoni. Al via i bimbi devono scambiarsi di posto correndo sia ai lati sia dentro al campo. Il giocatore rimasto in mezzo deve cercare di occupare uno dei cantoni. Quando ci riesce, il bimbo rimasto senza cantone sta in mezzo e così via. Se i bimbi sono più di 5, si possono creare più cantoni, o si può variare il gioco lasciando in mezzo due o più bambini, in una versione caotica e molto allegra.
I dieci fratelli o palla a 10
Si tratta di un gioco di abilità, da fare con la palla. Ci sono 10 Stadi successivi, sempre più difficili da completare. Ogni Stadio va completato senza errori, altrimenti il turno passa al giocatore succesivo che ripete la sequenza da capo. Vince chi per primo completa l’intera serie senza errori.
Prima di ogni Stadio si recita questa filastrocca:
Son 10 fratelli,
son tutti monelli;
tranne uno,
di nome Bruno.
e quindi si urla forte lo Stadio a cui si è arrivati. Si grida per esempio: “Palla 10!” se si sta per affrontare lo Stadio 10 del gioco, oppure “Palla 8!” se si sta per affrontare lo Stadio 8 e così via. Anche questi “urli” fanno parte del gioco. Chi lo sbaglia è costretto a lasciare il turno al giocatore successivo.
Descrizione degli Stadi:
Stadio 10: si lancia per 10 volte la palla contro il muro e si riprende senza mai farsela sfuggire di mano;
Stadio 9: si palleggia per 9 volte, come nella pallacanestro, senza mai fermarsi;
Stadio 8: si palleggia per 8 volte contro il muro senza fermarsi;
Stadio 7: si lancia la palla 7 volte contro il muro facendola passare sotto la gamba (si tiene la gamba leggermente alzata e si fa passare la palla di sotto);
Stadio 6: si lancia per 6 volte contro il muro facendo un giro su se stessi prima di riprenderla;
Stadio 5: si lancia la palla per 5 volte contro il muro e si battono le mani due volte prima di riprenderla;
Stadio 4: si lancia per 4 volte contro il muro facendo un giro su se stessi e poi battendo le mani una volta prima di riprenderla;
Stadio 3: si lancia per 3 volte contro il muro facendo due giri su se stessi prima di riprenderla;
Stadio 2: si lancia per 2 volte contro il muro facendo due giri su se stessi e un battito di mani prima di riprenderla;
Stadio 1: si lancia per 1 volte contro il muro facendo tre giri su se stessi prima di riprenderla.
oppure
Son dieci fratelli son tutti i monelli meno di uno chiamato Bruno:
palla 10: si lancia per dieci volte la palla contro il muro;
palla 9: si palleggia per nove volte come nella pallacanestro;
palla 8: palla contro il muro e 1 rimbalzo a terra
palla 7: palla in aria e si devono battere 2 volte le mani prima di riprenderla.
palla 6: palleggi della pallavolo
palla 5: palla contro il muro e bisogna battere le mani dietro la schiena e poi avanti prima di riprenderla
palla 4: si lancia la palla contro il muro facendola passare sotto la gamba (si tiene la gamba leggermente alzata e si fa passare la palla di sotto);
palla 3: appoggiare un braccio al muro e far passare con l’altro la palla intorno ad esso senza farla cadere
palla 2: contro il muro lanciandola di schiena
palla 1: lanciare la palla in aria fare una giravolta e far passare la palla fra le braccia aperte a “0”.
…si arriva fino a palla uno e poi si ricomincia mettendo delle difficoltà al gioco..per esempio usando una sola mano, oppure su un piede, senza muoversi ecc…
variante
un esempio di modalità prestabilite per afferrare la palla, che si susseguono tra un lancio e l’altro e che vanno cantate come una “filastrocca”, è il seguente (Figura):
1 - stando ferma (rimanendo ferma sul posto);
2 - movendomi (movendosi in varie direzioni a piacere);
3 - con una mano (lancio e presa della palla con una sola mano);
4 - con battimano (batte le mani);
5 - lo zigolo, lo zagolo (movimento rotatorio della mani poste avanti a gomiti flessi, prima in un senso poi nell’altro);
6 - suono il violino (imita l’azione di suonare un violino);
7 - mando un bacino;
8 - tocco terra (tocca terra con una mano);
9 - la ritocco (tocca terra con l’altra mano);
10 - il giro dell’orco (esegue un giro completo su se stessa);
11 - il giro dell’orchessa (esegue un giro completo su se stessa nel senso opposto al precedente);
12 - madre badessa (braccia conserte);
13 - angioletto (braccia incrociate con le palme sulle spalle);
14 - diavoletto (dita sulla fronte a imitazione delle corna).
Dopo questa serie reinizia il tutto con varie modalità:
- rimanendo su un solo piede;
- con una sola mano, ecc.
Chi sbaglia si ferma e cede il posto al compagno. Quando tornerà il suo turno riprenderà dalla fase in cui aveva commesso l’errore.
Guardia e ladri
Formazione delle squadre: Un bambino deve abbassarsi e un altro, battendo la mano sulla schiena, deve chiedere: “Guardia o ladri?” (indicando un bambino); il compagno risponde (esempio: “Ladro!”). Questo procedimento è ripetuto per ogni giocatore. Gioco A questo punto i ladri possono scappare e dopo 30 secondi o 1 minuto le guardie (che non possono guardare dove si nascondono gli altri bambini) devono andare a prenderli e metterli subito in prigione. I prigionieri possono uscire dalla prigione solo se un ladro libero riesce a toccare la mano di chi è stato preso. Attenzione: le guardie non possono rimanere troppo tempo attorno alla prigione. Inoltre i ladri devono essere accompagnati fino alla prigione dopo essere stati presi. Delimitare l’area di gioco e la prigione.
I sassolini
Materiale: 5 sassolini lisci e tondeggianti Giocatori: minimo 2
Svolgimento Dopo la conta il primo giocatore getta a terra i sassolini; sceglie un sassolino e inizia lanciandolo in aria. Prima di riprenderlo al volo, con la stessa mano, raccoglie da terra un altro sasso e ripete il lancio per ogni sassolino che è a terra. Nei lanci successivi si raccolgono da terra 2 sassolini alla volta; poi 3; infine 4. Il gioco si chiude tirando in aria il sassolino e riprendendolo al volo dopo aver depositato a terra gli altri 4, tenuti nella stessa mano. Chi sbaglia passa la mano al giocatore seguente, nell’ordine stabilito dalla conta. La fase finale, eseguiti i vari lanci, si getta in aria i 5 sassolini e prendendoli sul dorso delle due mani avvicinate a coppa: trattenendoli tutti si guadagna il punto, altrimenti si passa la mano e poi, al proprio turno, si ricomincia daccapo. Il gioco finisce quando un giocatore raggiunge per primo il punteggio stabilito in partenza.
Ruba bandiera
Due squadre poste su due lati opposti. A comando numerico (i numeri vengono dati a caso a membri delle squadre avversarie) partono uno per ogni squadra cercando di contendersi un fazzoletto che sventola nella mano di un compagno posto al centro dell’area (Figura). Si aggiudica un punto chi riesce a prendere il fazzoletto e portarlo sul lato delle propria squadra senza essere toccato dal rivale.
Vince la squadra che raggiunge per prima un punteggio prestabilito.
Palla avvelenata
Si inizia la partita dopo che, con una conta, si è deciso chi sarà il primo battitore.
Tutti allora stanno attorno al battitore, e quando questo lancia la palla contro il muro chiamando uno dei partecipanti a caso (ad esempio "Chiamo Nicola!") allora tutti si mettono a correre allontanandosi il più possibile, mentre Nicola cerca di raggiungere la palla.
Appena la raggiunge, Nicola grida "Fermi tutti!", costringendo gli altri a diventare "statue".
A quel punto, Nicola può compiere tre passi verso un giocatore immobile e tentare di colpirlo (in altre versioni del gioco, i passi sono vietati).
Se la "statua" viene colpita, viene eliminata, ma se questa riesce a respingere la palla con le mani, la palla può essere presa da un giocatore-statua più lesto degli altri.
Questo diventa il nuovo battitore e può continuare il gioco in questo modo.
Se invece la "statua" presa di mira riesce a bloccare al volo la palla, è il battitore ad essere eliminato, e si riprende da chi ha afferrato la palla. Vince chi rimane ultimo.
giovedì 15 settembre 2016
Si ricomincia
Oggi il primo giorno di scuola ...l'emozione è sempre grande...dal preparare lo zaino e i quaderni..alla notte precedente fatta di poco sonno e tanta smania...alle chiacchiere a macchinetta...
Auguri amori miei..che questo anno scolastico vi porti crescita personale ,tante esperienze positive e buoni ricordi per sempre...
sabato 10 settembre 2016
Anniversario
...sono 10 anni insieme..
Ieri non ho avuto modo di scrivere perché troppo impegnata nei preparativi.
Ho passato una serata magnifica..da tanto tempo non mi capitava così.
Un posto spendo ,una cena squisita e tornando una stella cadente che abbiamo visto insieme.....chissà che non si avveri quello che ho desiderato...
giovedì 8 settembre 2016
Cosa mi emoziona
Mi emozionano i colori dell'autunno quando tutto si colora di giallo, rosso e arancione nello sfondo di un cielo limpido
Mi emoziona il vento che mi scompiglia i capelli anche solo quando ho il finestrino dell'auto aperto e in corsa
Mi emoziona il freddo pungente che mi fa diventare il naso e le guance bordeaux
Mi emoziona stare davanti al caminetto a mangiare castagne e bere crema whisky
Mi emoziona un bagno bollente dopo una giornata stancante
Mi emoziona un bel romanzo dove tutto fila liscio e mi immedesimo nella protagonista sorridendo
Mi emoziona giocare ai vecchi videogiochi di quando ero ragazza o qualche ammuffito gioco di società riesumato dalla soffitta
Mi emoziona il profumo dei gelsomini e delle gardenie quando iniziano a fiorire
Mi emoziona il sole delle 7 del pomeriggio di agosto che mi accarezza la pelle mentre affondo i piedi nella sabbia non più ustionante
Mi emoziona la musica sparata nelle orecchie , quella che mi fa ballare senza senso in giro per casa
Mi emoziona quando dopo una corsa perdi fiato mi sento svuotata e con il battito del cuore nelle orecchie ma ancora piena di voglia di sfogarmi
Mi emoziona essere trascinata a riva dalle onde del mare e la notte avere ancora la sensazione di essere sballotata quando sono a letto
Mi emozionano gli aeroporti
Mi emoziona un biglietto inaspettato sul parabrezza o la scrivania
Mi emoziona il muso dei mie cani sulla gamba in cerca di coccole o i pestini dei miei mici intanto che guardo la tv
Mi emozionano le luci di una discoteca e alzare le mani spensierata lasciandomi trasportare dal ritmo
Mi emoziona il natale e la festa di Halloween
Mi emoziona giocare sulla neve e poi abbuffarmi di cioccolata calda
Mi emozionano i baci lenti e passionali
Mi emozionano le notti di luna piena stesa sull'erba alta a contemplare l'infinito
Mi emoziona il profumo delle brioche appena sfornate
Mi emoziona la testa delle mie figlie appoggiata sulla mia spalla mentre si addormentano
Mi emozionano i concerti e i mercatini
Mi emoziona la notte e i suoi peccati
Mi emoziona fare l'amore...
Le conte
sotto il ponte di baracca c'è pierin che fa la cacca
la fa dura dura dura
il dottore la misura
la misura trntatrè
a star fuori tocca a te
a bì bò, chi sta sotto non lo so,
ma ben presto lo saprò..
a bì bò..
fuori sotto punto rosso
fuori sotto punto blu
a star fuori tocca tu
punto giallo pappagallo
"Macchinina rossa e gialla: dove vai?
Quanti chilometri farai? [qui l'interpellato dice un numero da cui si parte per contare]"
Sotto il ponte di Verona
c'è una vecchia scoreggiona
che cuciva le mutande
per non fare il buco grande
ma il buco si allargò
e proprio a te uscir toccò.
Conta conta contarello
questo gioco è molto bello
molto bello come te
conta uno, due e tre
7 14 21 28
questa è la storia di paperotto
paperotto in camicia
va a cercare la regina
la regina è andata a Roma
a cercare la corona
la corona non c’è più
ora cercala un po’ tu!
Milano, Milano è una bella città
si mangia si beve l'amore si fa!
Hai tu visto mio marito? (si risponde si o no, se è no, si rifà il giro)
Che colore era vestito? (l'interpellato dice un colore)
Hai tu addosso quel colore? (se l'interpellato ha addosso quel colore esce dal gioco, se no si va avanti)
Esci fuori per favore
Mi chiamo Lola
e son spagnola,
per imparare l'italiano
vado a scuola.
La mia mammina
è parigina,
il mio papà è
imperatore della Cina.
I miei fratelli
son due gemelli;
le mie sorelle
son tutte belle.
La mia maestra
è una contessa
che dice sempre:
"Lola, mangia la minestra!"
Cina, Cina, Coccodè:
questo è per me
e questo è per te.
Un, due, tre.
dante scurengiante
ne fa una ne fa tante
ne fa una al limone
fa scappare tutto il giappone
ne fa una all'arancia
fa scappare anche la francia
ne fa una al caffè
fa scappare pure te
Nella palude
ci son le donne nude
urca che gambe
che puzza di mutande
le lavi, le stiri la puzza non c'è più
esci fuori proprio tu
Mi lavo le mani per fare il pane
per uno, per due, per tre,
per quattro, per cinque,
per sei, per sette, per otto,
biscotto, biscottino, panettone,
fuori, sotto.
La balena senza tette conta fino a ventisette... ( e poi si contava appunto fino a ventisette )
Lo stesso meccanismo valeva per:
La balena senza culo conta fino a ventuno
Amblimblero sculero sculà!
Ciapati una sberla
te la sei meritata,
puci puci puci nel pancino del bebè
toccherà
proprio a te!
passa paperino
con la pipa in bocca
guai chi gliela tocca
L'ho toccata io
l’hai toccata proprio tu
all’inferno ci vai tu!
empom pin pololin pololasti
empom pin pololin pololà
acca de mi saffà mi sa fà mi sa fà
bon bon bon bon
lecca lè
lecca lè
bon bon bon bon
leccà lè lecca lè
Pum! Pimpiripette annusa
annusa la patata,
annusa il pomodoro
pimpiripette pam!
si sta per chiudereee, si sta per chiudereeee! (mano aperta col palmo in basso e i bambini dovevano mettere il dito sotto prima che la mano si chiudesse....)
mercoledì 7 settembre 2016
Figli
Fare il genitore è come scalare l’Everest. Anime coraggiose ci provano perché hanno saputo che sarà un’impresa incredibile. Ci provano perché credono che arrivare alla vetta, o anche solo provarci, è un risultato enorme. Ci provano perché durante la scalata, se riescono a prendersi un attimo di pausa, a distrarsi dalla fatica e alzare lo sguardo, godono di una vista mozzafiato. Ci provano perché, anche se è così dura, ci sono momenti che valgono la pena. Sono istanti talmente intensi e unici che molti, quando arrivano alla vetta, cominciano quasi subito a progettare una nuova scalata.
Le guardo...ogni giorno sono loro che insegnano qualcosa a me...sopratutto e nonostante così piccole ancora, così piene delle loro idee e della loro personalità..e quando mi accorgo che la loro identità e i loro ragionamenti non sono frutto mio mi dico che forse sto facendo un buon lavoro...forse..perché fare la mamma è il lavoro più difficile che ho dovuto mai affrontare..dove non ci sono libri, esami o lezioni per imparare cosa fare...solo seguire il tuo istinto e lasciarli liberi di crescere e decidere ...e quando vedi attraverso i loro occhi cosa diventeranno da grandi non c'è orgoglio e soddisfazione più grande...sai che voleranno...a volte scende qualche lacrima in silenzio ma è il dono più grande che mi è stato concesso e la possibilità di fare qualcosa di buono nella vita.
Questa è la canzone di Ligabue..forse chi non ha figli non capirà...a me succede ogni volta di farmi venire un magone assurdo..mai parole più vere e commoventi ho trovato in una canzone..Per le mie due principesse..
Io prima di te
è uscito al cinema uno dei film più strappa mutande e lacrime della mia vita da lettrice incallita..almeno dovrebbe esserlo se segue a trama del libro scritto da Jojo Moyes..
La trama sembra semplice ma è in realtà molto complessa
Will Trayner è un giovane manager inglese, affascinante e intraprendente, amante degli sport e delle avventure estreme… fino a quando in un giorno di pioggia la sua vita cambia per sempre. Will viene investito da una moto e la conseguente lesione alla spina dorsale lo conduce alla tetraplegia.
Louisa, la protagonista del romanzo , è una ventiseienne che ama il suo lavoro da cameriera, con cui entra in contatto con l’animo delle persone ed è fidanzata da molti anni con un ragazzo molto preso dai suoi allenamenti, che forse lei sa di non amare più.
Un giorno, improvvisamente, la ragazza perde il lavoro, il locale viene chiuso e lei si trova senza nessun’altra esperienza a doversi cercare un posto per portare soldi a casa.
Riesce a trovare un posto presso una famiglia, deve prendersi cura di Will.
Louisa non sa che questo incontro le cambierà la vita. Dapprima il loro rapporto sarà difficile, lui appare arrogante, la mette in difficoltà e lei non lo sopporta, ma tiene duro per poter aiutare economicamente la sua famiglia in difficoltà.
Con il tempo tra Louisa e Will il legame cambierà, fino a quando la ragazza scopre il motivo per cui è stata assunta: cercare di far cambiare idea a Will che stanco di stare su una sedia a rotelle senza poter godere più della vita, vuole trovare la morte.
Ma la commedia rosa quindi affronta uno dei più ardui e spinosi problemi del nostro secolo: il diritto di scegliere quando vivere e quando morire, il diritto (o il divieto) all’eutanasia.
Perché Will non può accettare un’esistenza fatta di assistenza continua e immobilità e ha preso la sua decisione. Concederà, come promesso alla madre, sei mesi della sua vita prima dell’ultimo viaggio che lo condurrà in una clinica svizzera. E Louisa è stata assunta dalla famiglia Trayner proprio per questo, per tentare un gesto disperato, per riuscire in qualche modo a convincere Will che la vita ha sempre un valore e che ne vale la pena, anche quando si guarda il mondo da una sedia a rotelle.
Come fare l'origami indovino ovvero il gioco inferno e paradiso (How to Make a Paper Fortune Teller or cootie catcher)
Come si fa:
Come si gioca:
- Dopo aver pensato o detto ad alta voce la propria domanda, chi gioca con te dovrà scegliere uno dei colori segnati all'esterno delle linguette dell'origami chiuso e con le dita tu aprirai e chiuderai l'origami avanti e indietro tante volte quante sono le lettere di quel colore.
- Esempio: "R, O, S, S, O" significa che l'origami andrà aperto 3 volte in un verso e 2 volte nell'altro, cioè 5 volte in tutto quante sono le lettere del colore "rosso". Nel caso di un colore con un nome più lungo o più corto, aprirai l'origami un numero maggiore o minore di volte, come per il "blu" (3 volte) e l'"arancione" (9 volte).
- A questo punto chi gioca sceglie uno dei numeri leggibili all'interno delle linguette dell'origami (la bocca), il quale andrà aperto e chiuso tante altre volte quante ne indica quel numero. Potrai decidere se ripetere quest'operazione più volte, oppure se aprire subito l'origami e leggere la previsione nascosta sotto all'ultimo numero prescelto. La previsione sarà la risposta alla domanda fatta all'indovino! (la risposta è scritta all'interno delle linguette della bocca).
- Puoi fare diversi origami con previsioni di ogni tipo. Alcune previsioni potrebbero essere riferite ad eventi comuni o importanti della vita, alcune potrebbero essere esagerate e riferite a fatti straordinari.
Esempi di gioco:
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